Itinerario

Rocca di Bazzano

Itinerario Rocca di Bazzano
ITE G. Salvemini

INFORMAZIONI GENERALI 

La Rocca dei Bentivoglio di Bazzano, di proprietà del Comune di Valsamoggia, ospita il Museo Civico Archeologico Arsenio Crespellani, la Mediateca comunale e gli uffici della Fondazione che gestisce l’edificio e tutte le attività in esso ospitate. 

Potrete scegliere di accedere al cortile interno della Rocca gratuitamente tutti i giorni durante gli orari di apertura degli uffici o acquistare il biglietto per la visita alle sale del piano nobile e al Museo da martedì a domenica, o ancora, partecipare ad uno dei tanti eventi culturali organizzati all’interno della Rocca. Il calendario annuale si compone di mostre, concerti, convegni, proiezioni, visite guidate, attività didattiche per bambini e adulti. E’ inoltre possibile utilizzare alcune delle sale per cerimonie, eventi aziendali o culturali. 

ARCHITETTURA ROCCA 

Il nucleo più antico si affaccia sulla corte interna dell’attuale Rocca ed è costituito da due strutture in mattoni: una torre e un fabbricato. 

Caratteristiche del gotico bolognese sono le porte a doppio sesto acuto e i soffitti con volte a crociera. Questa struttura fu iniziata da Azzo VIII d’Este nel 1296 e terminata dai bolognesi nel 1301. Le mura furono terminate nel 1304 e nel 1310 dotate di due casseri: il cassero vicino all’ingresso, fu trasformato in torre nel 1317 ed è l’attuale torre dell’orologio. Accanto alla torre compare una porta con doppio fornice che per la sua struttura “a tenaglia” costituiva una trappola militare. Con l’arrivo dei Bentivoglio gli edifici medievali vengono inglobati in un palazzo costituito da quattro ali disposte intorno ad una corte centrale. 

L’edificio acquista i tratti della residenza signorile a due piani: il piano terra gira intorno alla corte con pozzo centrale, ed è riservato agli ambienti di servizio e alloggi della servitù, mentre il “piano nobile” ospita le sale di rappresentanza e gli appartamenti destinati al signore e alla sua famiglia. La facciata della Rocca è conservata allo stato grezzo: all’epoca dei Bentivoglio invece le mura dovevano essere intonacate a calce e decorate da pitture a tempera. 

La rocca era dotata di un fossato, privo d’acqua, di cui non rimane traccia nella parte antistante alla Rocca, ma un avvallamento ad esso riconducibile si trova ad ovest dell’edificio. Sale degli Stemmi 

Le sale al piano terreno del fabbricato conservano sulle pareti lo stemma dei Bentivoglio, caratterizzato dalla sega a sette denti rossa e incorniciato da una ghirlanda. Ai lati dello stemma si notano le lettere Ms e Zo, che rappresentano le iniziali di Messer Zoane, ovvero Signor Giovanni II Bentivoglio. 

SALA DEI GIGANTI

Nel piano nobile della Sala dei Giganti gli affreschi più antichi, rappresentano due vedute, in cui compaiono edifici imponenti e arroccati. Questi paesaggi possono essere interpretati come raffigurazione dei possedimenti dei Bentivoglio, anche per la funzione della sala destinata ai ricevimenti. Questa decorazione viene integrata con un programma figurativo più complesso, una parata di “giganti” disposti in sequenza ritmica. Sembra che la decorazione sia stata ispirata al matrimonio tra Alessandro e Isabella Sforza, che dopo essersi sposati a Milano, in viaggio verso Bologna, fecero tappa a Bazzano. 

SALA DEL CAMINO

Comunicante con la sala dei Giganti è la Sala del Camino con funzione di sala da pranzo, che presenta una decorazione “a tappezzeria”. Il motivo consiste in uno stemma suddiviso in quattro parti, in cui compaiono la sega a sette denti dei Bentivoglio e la scacchiera bianca e azzurra degli Sforza. Lo stemma è impreziosito da una collana di perle che lo circonda e da un nastro che forma una cornice intorno allo scudo.

SALA DEI GHEPARDI

Nella Sala dei Ghepardi viene riproposto lo stile “a tappezzeria”, caratterizzato da uno stemma con la raffigurazione di un ghepardo dal manto maculato, che regge un cartiglio in cui c’è un indovinello che cela l’etimologia del cognome della famiglia bolognese : “per amore tuto ben volgo soffrire”. 

SALA DELLE GHIRLANDE

Nella Sala delle Ghirlande le pareti sono decorate da ghirlande vegetali intrecciate in modo da formare losanghe: all’interno di esse viene ripetuto uno stemma quadripartito. Gli emblemi raffigurati sono il leone rampante in oro con una mela cotogna nella zampa, che si trova in alto a sinistra, nella posizione più importante ed è simbolo degli Sforza originari di Cotignola, e la sega a sette denti dei Bentivoglio. 

Con ciò si vuole sottolineare l’importanza di Ginevra all’interno di questa sala che era la sua camera da letto, la sua frequentazione in questo ambiente viene ribadita anche dalle iniziali MA ZA (Madonna Zinevra) visibili sotto al cornicione dipinto nella parte alta della parete. 

STORIA 

La Rocca di Bazzano, secondo la leggenda è stata costruita da Matilde di Canossa e le sue origini risalgono ad una data incerta ma sicuramente anteriore al Mille, nel periodo in cui in tutta l’area padana sorgevano castella o castra in difesa dalle invasioni barbariche. Nel 1038 il Vescovo di Modena Guiberto concede in enfiteusi il castello e la chiesa di Santo Stefano al Marchese Bonifacio di Canossa. Le prime mura della fortezza vennero costruite nel 1218. Nel corso del Duecento la Rocca viene assediata dai Bolognesi per due volte: nel 1228 con risultato negativo e nel 1247, quando invece i Bolognesi riuscirono a conquistarla, per un tradimento, e diedero ordine di demolirla completamente facendo trasportare le pietre a Monteveglio, dove furono utilizzate per una casa torre destinata ai funzionari bolognesi di quel borgo. La fortezza fu ricostruita da Azzo VIII d’Este tra il 1296 e il 1311. Nel 1317 venne ricostruito anche il cassero posto sulla porta d’ingresso delle mura, l’attuale torre dell’orologio. Dopo il 1371 i marchesi d’Este ampliarono le mura della Rocca. La porta d’ingresso di queste nuove mura è da identificarsi con l’arco posto alcuni metri più in basso del cassero scendendo verso il paese. L’ingresso sud, risale invece a fine ‘800, quando venne costruito l’attuale cimitero. 

La Rocca divenne successivamente sede del Capitanato della Montagna e, nei secoli seguenti, ospitò nei suoi ambienti le più svariate funzioni, da carcere a teatro (nella Sala dei Giganti), da caserma a scuola, ad abitazioni private.